Restauro di Villa Fabbro, una villa dell’Ottocento a Jesi
Villa Fabbro, sita nell’attuale periferia di Jesi, risale circa al 1750 ed era all’epoca una dimora di caccia di una nobile famiglia marchigiana.
In origine, guardando la facciata, erano presenti solamente le due torri laterali. Un secolo dopo, sono state unite per poter ricavare un altro piano, quello con le tre finestre ad arco.
Villa Fabbro è vincolata dalla sovrintendenza, per via della sua valenza storica, dal parco fino agli affreschi del piano nobile. In due secoli di storia l’edificio è divenuto persino una filanda: nell’ultimo livello, demolendo il sottotetto, erano stati posti tutti i macchinari e il piano nobile era stato adibito ad uffici. Durante la ristrutturazione invece il piano nobile è stato riproposto nella sua posizione originaria di unico appartamento e, nel sottotetto dove si trovavano i macchinari della filanda, sono state ricavate due unità immobiliari ricollegate con le soffitte, ora diventate dei sottotetti abitabili.
L’operazione di restauro è stata molto complessa, in quanto Villa Fabbro era in stato di degrado e abbandono, con alcune parti della copertura crollate. Oltre ai regolari lavori di manutenzione e ristrutturazione si è deciso di aggiungere, sotto la grande terrazza panoramica, dei garage e posti auto per dare ricovero alle macchine senza incidere sul giardino, limitando così l’impatto ambientale.
Per quanto riguarda la casa al suo interno è ora completamente elettronica, con la presenza di pavimento riscaldato e raffrescato e domotica (meno cavi per consentire meno sventramenti della struttura). Inoltre, si è creata nella parte destra una collina artificiale nella quale sono stati posizionati pannelli fotovoltaici, in modo da consentire la potenza ed energia necessaria.
L’androne d’ingresso è passante e affrescato, è stato inoltre smontato tutto il pavimento e, utilizzando la pietra della Gola del Furlo, rifatto con colori bicromatici per riportarlo ad antico splendore. Gli infissi sono stati realizzati copiando vecchi infissi in legno, così come è accaduto con la manifattura delle persiane.
È stata operata un’estrema pulizia del tetto e non è stata utilizzata alcuna canna fumaria per non modificare l’architettura del tetto a padiglione. La facciata è stata mantenuta curva in mattoni, mentre la parte superiore è rettilinea, creando un armonico contrasto.
Anche la scalinata è stata oggetto di restauro, utilizzando il calco degli originali pilastrini in cemento vibrato ormai danneggiati dal tempo.
Il parco è stato risanato ma senza alcun taglio di alberi, solo attraverso potatura. È stata poi ripristinata la fonte antistante alla scala principale d’ingresso, ora funzionante. Originariamente, la fonte forniva l’acqua alla Piazza di Jesi, dove si trovava una bellissima statua con obelisco e leoni, poi negli anni spostata di sede. Questo accadeva in quanto la proprietà si trovava a 10 mt d’altezza, in linea d’aria, rispetto alla piazza.
Villa Fabbro era originariamente utilizzata come dimora estiva, per la caccia e per godere del bel panorama, ormai purtroppo danneggiato dall’avvento dell’industria, che ha tramutato la zona in zona industriale. Oggi infatti la dimora è accerchiata da case e strada, ma non per questo ha perso il suo fascino.