Restauro a Palazzo di Arcevia
Questo palazzo è situato in una piccola frazione dell’anconetano, Arcevia, ed è datato circa 1730. La dimora è stata costruita dalla famiglia Vici, una famiglia di architetti che ha lavorato nelle Marche, dove ha curato la costruzione sia della chiesa di Palazzo di Arcevia che di Morro D’Alba ed è proprio qui che è nato Andrea Vici, anche lui architetto. L’edificio chiude un lato della piazza principale, dove si trovano, oltre all’edificio con la porta d’ingresso: la chiesa, la sagrestia e altre case del paese.
Palazzo di Arcevia: al confine con la Gola della Rossa
Arcevia è un comune di appena poco più di quattromila abitanti, in provincia di Ancona. Si estende su una serie di bassorilievi appenninici, confinanti proprio con la suggestiva Gola della Rossa. La sua posizione la rende, nell’effettivo, una sorta di terra di mezzo fra il paesaggio collinare tipico dell’entroterra marchigiano e quello dell’appennino umbro, più caratterizzato dal monte. È perciò senz’altro privilegiata la sua locazione panoramica, immersa nel verde e distante 60 kilometri da Ancona.
Poco lontano invece, con meravigliosi siti naturali da scoprire come Le grotte di Frasassi, c’è Genga, ad una decina di chilometri. Arcevia, così come il suo piccolo centro cittadino, è un chiaro esempio ben conservato di storia antica marchigiana: conosciuta già in epoche lontanissime (si parla di testimonianze risalenti all’Età del Bronzo), dal XVI secolo ha rappresentato una tappa fissa delle estati degli aristocratici. Oggi conserva ancora mura suggestive ed edifici in pietra e mattoni d’altri tempi, come questo palazzo dall’aspetto rarissimo e unico che merita senz’altro una menzione particolare.
L’edificio a palazzo di Arcevia: gli interni
La caratteristica principale di questo meraviglioso Palazzo di Arcevia è sicuramente la presenza del giardino interno murato, comprensivo di chiesa fatta edificare in tempi simili dal padre di Andrea Vici, si pensa per via di una scampata disgrazia in cantiere.
Il palazzo, come del resto tutta Arcevia, è fondato sulla roccia e ha una suddivisione in tre piani: al piano seminterrato si trovavano un tempo le cantine dove venivano prodotti olio e vino, poi al piano terra si trovavano cucine e uffici, dove veniva controllato il cibo e tutto quello che veniva dai campi e infine il palazzo terminava con il piano nobile, dove viveva la famiglia, con quasi tutte le stanze affrescate. La vita, perciò, si svolgeva quasi tutta all’interno del palazzo perché la proprietà, nel cortile interno, aveva anche il pozzo privato e la chiesa privata.
Il restauro va avanti da diversi anni per via della sua portata, oltre che per poter trovare sia i materiali adatti che la giusta collocazione e la giusta suddivisione degli spazi rispetto alle nuove esigenze. Solo il piano nobile rimane quello che era un tempo. Si è pensato dapprima di sistemare la struttura, poi gli impianti e la facciata posteriore, inserendo le stesse cornici che si trovano sull’anteriore.
Gli interni, a parte il restauro totale di tutti gli affreschi del piano nobile, sono rimasti invariati. Solo i soffitti con le travi di rovere e filetti di rovere e belle pianelle antiche sono stati restaurati, è rimasto poi il grande camino della cucina al quale si è accoppiata la cucina più moderna. Per non mettere i radiatori al primo piano è stato applicato un sistema di raffrescamento e riscaldamento a pavimento, su un cotto del ‘700, senza fughe e a disegno.
L’importanza del legame con il passato: affreschi e materie prime
In questo caso, tutta la proprietà esclama chiaro e forte un legame indissolubile con il suo passato. Lo dichiarano gli affreschi e le materie prime con le quali è stata costruita e che si sono cercati di recuperare nella loro integralità durante i lavori. Il restauro, in questo caso, è fatto di passaggi di studio minuzioso, su come poter rendere al meglio la bellezza di un affresco a soffitto e di una parete in pietra, senza snaturare nulla di questa bellissima costruzione, non sottraendo ma anzi aggiungendo. Cosa si può aggiungere? Il comfort di una abitazione moderna, con sistemi di riscaldamento adeguati e all’avanguardia, con tecnologie che non disturbano l’ambiente e anzi, ne sposano la filosofia.
Palazzo di Arcevia: l’esterno
Dopo più di due secoli poi è stata costruita anche la piscina all’interno del cortile, con la cucina privata a vetrate per pranzi estivi, un tempo orangerie. In particolare, alla piscina si accede tramite la bellissima scalinata posta sul retro del palazzo, così da avere un angolo privato e paradisiaco da cui ammirare il panorama, immersi nella natura affascinante e unica di Arcevia. Palazzo di Arcevia è un esempio di restauro che spiega a fatti come il passato possa collocarsi perfettamente in una nuova epoca, non snaturandosi nel percorso ma raccontando qualcosa: un mattone, una trave, un affresco alla volta.