Ristrutturazione a Macerata: tipologie di intervento
Due esempi molto diversi d’intervento di ristrutturazione a Macerata: casali ed edifici dal carattere storico che necessitano di un percorso progettuale differente per preservare integralmente l’autentico spirito che li caratterizza.
Demolizione oppure ristrutturazione: differenti tipologie di intervento
Restaurare, come amiamo spesso dire, significa riportare ad originaria bellezza una dimora, venerandola in ogni aspetto dell’intervento di ristrutturazione.
Ogni edificio, prima di un intervento strutturale richiede un’analisi approfondita per definire tutte le criticità eventuali: siano esse legate ad impianti preesistenti o alla struttura in sé, che talvolta non è più idonea all’uso abitativo e va, pertanto, demolita.
La demolizione è un atto necessario che viene richiesto quando la messa in sicurezza dell’edificio non è più possibile. Con essa però non significa che si debba perdere il valore storico e culturale dell’edificio.
Gli architetti che ben conoscono il territorio in cui operano sanno riconoscere i materiali che possono essere recuperati in seguito alla demolizione per ricreare un nuovo immobile, rendendolo autentico come l’originale, ma dotandolo certamente di più sicurezza e stabilità.
Il compito dell’architetto non è solo quello di dar vita a nuovi spazi, atmosfere e sinergie. Il suo grande compito è anche quello di adattare, spostare, ricreare e, se necessario, demolire per ricostruire.
Demolire per poi ricostruire: l’esempio di un casale a Cingoli
Ad Avenale di Cingoli, in provincia di Macerata, l’architetto Sergio Marinelli ha restaurato un casale che si trovava a ridosso della strada e che, nel tempo, era stato più volte manipolato e snaturato attraverso l’aggiunta di vari stili differenti dall’originale.
Pertanto, questa tipologia di intervento ha richiesto, per prima cosa, lo spostamento da un’area trafficata, rumorosa e non idonea ad una posizione panoramica e suggestiva (ricordiamo che questa zona è conosciuta come il balcone delle Marche, per la sua straordinaria vista sui monti e sul mare).
Lo spostamento ha perciò significato una demolizione con successiva ricollocazione e ricostruzione.
La nuova struttura è caratterizzata da un esterno in pietra, materiale di recupero proveniente dalla struttura originaria. L’interno è stato reso antisismico ed è stato sostanzialmente migliorato l’isolamento termico, aggiungendo anche il riscaldamento a pavimento e una termocucina.
Ristrutturazione e restauro di un antico Monastero ad Apiro
Non solo casali: le nostre splendide Marche, regione poliedrica e al plurale, vantano la presenza di dimore storiche che hanno cambiato destinazione d’uso con il trascorrere del tempo.
È questo il caso di un meraviglioso monastero ad Apiro, provincia di Macerata, dotato di una chiesa: negli anni la chiesa è rimasta, mentre il monastero è divenuto un edificio utile al mondo agricolo, con tanto di stalla per gli animali. Per far tornare a risplendere la struttura principale come merita, quella del monastero, si è deciso di demolire la stalla e di ristrutturare l’edificio.
La caratteristica più peculiare della struttura d’origine è l’ingresso, con un lungo corridoio che porta ad una parte posteriore identica a quella anteriore: per due facciate gemelle. Durante la ristrutturazione sono stati rifatti i solai e le coperture della chiesa per non danneggiare la volta a botte, già pesantemente rimaneggiata durante le Guerre Mondiali.
Ogni aspetto del passato di questo edificio risalente al 1700 è stato rispettato e preservato, dai camini fino agli ampi spazi e all’assenza di termosifoni (per ovviare il problema si è puntato sul riscaldamento a pavimento, con pavimenti in cotto lavorato a mano in tutta la struttura).
Anche la chiesa è stata mantenuta tale. Il tocco in più? La piscina, semplice e in linea con lo stile circostante, senza alcun rivestimento per non turbare né spezzare la visuale.
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