In un’epoca di grande razionalità io parto dal sogno, evocando gli archè/tipi architettonici della casa rurale delle Marche senza stravolgerla con un linguaggio estremamente, moderno che rischia di estraniarla dal contesto in cui si trova.
Restauro e ristrutturazione di una casa colonica sulle colline di Senigallia
Un tentativo, da parte mia, di portare alla luce il rimosso storico rurale che la regione a partire dagli anni Settanta del secolo scorso ha tentato di dimenticare in nome di una koinè stilistica di stampo ultramoderna che ha consegnato la costa al cemento stravolgendo la naturale bellezza dei luoghi in cambio di eterna bruttezza.
Al contrario la collina marchigiana e la casa colonica in particolare è rimasta l’unica testimone di un tempo sospeso nel quale “la potenza del sole ardente, dell’ombra umida, della brina e dei venti” ( cit. Leon Battista Alberti) aveva la sua importanza, un tempo nella quale la materia scaturiva dalla stessa terra che l’ospitava, materia che il tempo mi ha trasmesso padronanza degli elementi e capacità di mescolarli ad altri, nel pieno rispetto del genius loci.
In questa casa colonica sulle colline attorno a Senigallia, la tecnologia ha raggiunto livelli molto alti in maniera soffusa, l’abitazione è completamente elettrica, senza gas, alimentata da un impianto fotovoltaico che non si vede da nessuna parte. Anche la piscina è riscaldata da un solare termico apposito. Il pavimento a resina dona ampiezza e luminosità agli interni, come un foglio bianco dove gli arredi parlano di confort e armonia, senza sparare un moderno eccessivo e alle volte perfino inquietante.